martedì 18 marzo 2014

Dialogo fra il Colosseo e il Sampietrino

Domenica 23 marzo 2014 si terrà la XX Maratona di Roma. Parteciperanno per la prima volta oltre 19 000 podisti.

***


La sera prima della maratona, mentre una parte della città dormiva e un'altra l'attraversava in lungo e in largo, nei pressi di via dei Fori Imperiali, antistante la fermata della metropolitana, proprio sotto il Colosseo, avvenne un insolito dialogo non udibile da alcun essere umano. Solo una magia avrebbe potuto rendere udibile quel parlottare sommesso tra due elementi notoriamente privi di parola. La chiave di lettura per codificare tale alfabeto ce l'ha chi usa le parole scritte con una dose di fantasia.

"Ahò! Che te piagni, che t'è successo?
- Disse er Colosseo ad un sasso. -
Te vedo strano, un po' sbattuto,
nun me dì pure quest'anno de sentitte bistrattato?"

Je risponne er sasso
piagnucolanno come un fesso:
"E sì, parli bene tu senza un lamento,
sei er Papa de tutti li monumenti,
mentre a me tocca de fare il solito basamento,
sopportanno er peso tutti li momenti!"

Je ritorna a dire er vecchio Colosseo
come fosse stato un fijetto suo:
"Ahò! Che so tutte ste mosse?
Mo pure alle purci je vien la tosse!

Famme capì bene sta storia
che tutti l'anni puntuale tiri fori.
A piccolè! Gnente gnente me fai er geloso?
Quanti anni so che pur'io porto er peso,

Eppure eccome qua, sorridente,
ad abbracciamme tutti quanti.
Da giovane anch'io ho sofferto tanto
quanno m'hanno imbrattato de sangue innocente.
Co l'anni so divenuto un monito da seguire
pe tutti li tiranni che nascheno a tutte l'ore".

Allora je fa de rimanno er piccoletto,
provanno vergogna pe quello che aveva detto:
"Tu hai ragione, ce mancherebbe altro,
te considero come fossi mi nonno Pietro.

Però, capiscimi, nun me sento calcolato,
mentre l'artri momumenti sono tutti guardati.
Me sento uno che nun conta niente
tutto er giorno vedo solo le scarpe della gente.

Stanno con la bocca aperta e la capoccia alta
mentre se guardeno tutt'intorno ammaliati".
Er colosso de Roma volle replicare,
quel sassetto deve starlo a sentire:

"Ah Pietrì, senti me, te dò un consiglio,
pensa alla maratona de domani che è meglio.
Come te vengono 'sti pensieri?
Dei più grossi nun te devi intimidire.

Forze nun te rendi conto,
ma tu sei utile pe tutti quanti.
Se nun ce fossi stato tu e tutti li parenti,
qui se stava ancora a li tempi de li briganti.

Siete stati un progresso importante
che ha dato lustro a tutti i monumenti.
Per averci liberato dalle pozzanghere,
e fare apparire tutti noi in ghingheri.

Ora basta con sti lamenti,
sii orgoglioso di fare della città il manto,
pure se sei il più piccolo monumento
ricorda, dire sampietrino è un complimento!

Domani c'è na gara importante,
tu e tutti l'artri fatevene vanto,
avete l'onore de portare avanti
i maratoneti co tutti li parenti.

Pe fatte contento dico alla qui scrivente
de segnalare sta storia se ce sente,
e de incidere na targa su misura,
facenno de sto racconto la giusta chiusura".

Ecco accontentato come un caro amico,
dalla qui sottoscritta Pupetta Greco:

DELLA CITTÀ SONO L'UMILE MANTO,
PAZIENTE SUPPORTO IL PASSO DEL VIANDANTE.
ANCHE DALL'ALTO DI QUESTO TRONO,
RESTO UN UMILE SAMPIETRINO.

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